Il Bouledogue Francese non presenta particolari problemi di salute. Qualche esperto afferma che tra tutte le razze di tipo Bull, questa è una tra le più sane e longeve. Naturalmente però, bisogna prestare particolare attenzione ad alcuni aspetti tipici della conformazione fisica della razza, infatti soffre di problemi respiratori piuttosto comuni per questa razza soprattutto nel periodo estivo e molte volte russa.
Il Bouledogue, come tutti i cani ha bisogno del suo spazio per crescere, correre e giocare. Evitate però nei primi 12/18 mesi di vita di sottoporre le articolazioni a sollecitazioni eccessive come fargli fare esercizi che implicano salti, evitate per quanto possibile di fargli fare le scale, e cercate di non farlo saltare dai letti o da divani e poltrone.
Tutto questo perché le sollecitazioni verticali possono aumentare la pressione sulla superficie delle cartilagini delle articolazioni, e conseguentemente creare un eccesso di secrezione del fluido articolare e danneggiare la cartilagine inta-articolare, o comunque causare danni ai legamenti.
Il risultato sono articolazioni gonfie e dolorose, con deformazione della posizione degli arti o, nei casi più gravi è necessario sottoporre il cane ad interventi chirurgici. Anche quando il Bouledogue diventa adulto, sono comunque da evitare i salti in verticale, per esempio per fargli prendere una pallina dalla nostra mano che teniamo a mezz’aria.
Questo perché la ricaduta al suolo, potrebbe portare ad un’anormale compressione delle vertebre della spina dorsale. Questo tipo di incidente è molto pericoloso, quindi giochi simili sono assolutamente sconsigliati.
I cani non parlano o, per meglio dire, utilizzano un linguaggio differente da quello umano. Se stanno male, non possono spiegarlo a nessuno; sta al loro padrone essere un buon osservatore e cercare di comprendere il problema.
D’altronde, non occorre una laurea in medicina per riconoscere un cane che non è in buona salute. Chi vive a stretto contatto con l’animale, è in grado di distinguere un pelo opaco da un pelo lucido, così come non dovrebbe riscontrare difficoltà nell’individuare una leggera zoppia.
Una zecca o una ghiandola ingrossata, può essere notata esclusivamente da chi tocca il cane, non solo per accarezzarlo, ma anche per accertarsi che sia tutto nella norma. Bisogna saper osservare!
Alcune linee di sangue, sono soggette a problemi di salute.
Fortunatamente, il Bouledogue Francese, non può ritenersi un cane particolarmente delicato anzi, al contrario, è una razza abbastanza robusta. Non è però, da sottovalutare l’ipotesi che possa essere affetto da patologie alla schiena e alla canna nasale.
LA SALUTE DEL BOULEDOGUE FRANCESE
IN CRESCITA
Il Bouledogue Francese fino ai 12 mesi, come ogni cucciolo, è un cane abbastanza delicato. Basti pensare che persino una caduta, una scivolata o un gioco all’apparenza innocuo possono alterare la crescita sana dello scheletro.
(Una precisazione è d’obbligo: la sua taglia relativamente piccola, non potrà causare seri problemi durante il suo sviluppo).
Una buona alimentazione, un movimento libero e controllato ed il divieto di saltare, permetteranno al cucciolo di diventare un sano adulto.
LA SCHIENA
Di fondamentale importanza è riflettere sulla cattiva abitudine di molti Boule ad utilizzare frequentemente i salti. Un atterraggio mal fatto potrebbe compromettere irrimediabilmente la colonna vertebrale, con esiti dolorosi o invalidanti.
LA RESPIRAZIONE ED IL COLPO DI CALORE
Avendo una canna nasale molto corta e le narici poco aperte, il Boule, in particolar modo quando ipertipico, potrebbe riscontrare problemi di respirazione. Importante è non farlo agitare, in special modo quando fa molto caldo. Mai lasciarlo chiuso in macchina, neanche con i finestrini aperti. In pieno inverno il problema non sussiste, ma in estate ciò potrebbe essergli fatale! E’ addirittura consigliabile, nelle ore più calde, evitare le passeggiate sotto il sole.
La sudorazione del cane è tutta concentrata sulla respirazione. Il caldo, la sudorazione e la respirazione associati alla canna nasale innaturalmente corta, porterebbero inevitabilmente al colpo di calore, il quale potrebbe essere mortale.
In caso di ipertermia, bisogna immergere immediatamente il cane in acqua fredda (non ghiacciata). In mancanza , bagnarlo il più possibile, con una bottiglia d’acqua o dei panni umidi (meglio trovare in fretta una fontana e un veterinario ).
Durante un viaggio, è buona abitudine dotarsi di spruzzino o asciugamano bagnato per rinfrescare il Boule di tanto in tanto, è preferibile bagnare la testa e tamponare le orecchie in quanto fungono da “termometro”.
I sintomi del colpo di calore sono abbastanza evidenti: respirazione difficoltosa, perdita dell’orientamento, battito accelerato, mucose rosse fino a shock, svenimento, convulsioni.
Per quanto riguarda le patologie respiratorie vere e proprie, se non ci sono urgenze, è consigliabile, prima di prendere decisioni in merito ad interventi correttivi, attendere almeno l’anno di età; sarebbe bene aspettare che la formazione di palato/narici/trachea/esofago sia completata per poterli correggere in modo definitivo e infine perchè molti di questi problemi tendono a scomparire in età adulta al termine della crescita e dell’ assestamento.
IL CALCIO E GLI INTEGRATORI
E’ vivamente consigliato che il cucciolo prenda (liberamente) il sole (con possibilità di scegliere se mettersi all’ombra ovviamente), perché è uno stimolatore naturale della vitamina D, che favorisce l’assimilazione (non forzata) del calcio. Al contrario di quanto si pensava sino a qualche anno fa, il calcio “forzato” (ovvero integrato per bocca o iniezione) è da evitare. Spesso un sovradosaggio è causa di danni maggiori di una semplice carenza. Soprattutto in un cucciolo “tutto cartilagine”. E’ importante evidenziare che le cartilagini attutiscono lo sfregamento tra le ossa e quindi prevengono o ritardano le displasie/artrosi/artriti. Per questo, è bene accompagnare tutta la crescita con un integratore condroprotettivo (protettore delle cartilagini), che viene assorbito solo se lo scheletro ne ha bisogno.
Si può trovare in farmacia o nei negozi specializzati, sostanzialmente contiene condroitina e glucosamina. Il condroprotettivo può aiutare anche il raddrizzamento delle orecchie in crescita: durante il cambio dei denti le orecchie del piccolo boule possono “cadere”, se aiutate con un protettore/stimolatore della cartilagine, a fine crescita e/o a fine dentizione, il piccolo boule tornerà ad essere un “pipistrello”.
LE UNGHIE
E’ bene accorciarle, quando iniziano a crescere troppo, in quanto non permetterebbero al plantare di aderire bene al terreno.
LE ORECCHIE
E’ bene controllare le orecchie di tanto in tanto per accertarsi che non ci siano sintomi di otite, anche se il Boule non ne è particolarmente soggetto.
L’otite si riconosce da molti fattori: il cane ha la testa leggermente inclinata, sbatte di frequente la testa, piange. All’interno dell’orecchio è presente oltre ad una sostanza dal colore marrone – nero (otite da acaro) che emette un odore forte e pungente, una sostanza bianca (es. malassetia). In ciascuno di questi casi è preferibile rivolgersi al proprio veterinario di fiducia, il quale saprà individuare la cura adatta.
PREVENZIONE DEI PARASSITI
I parassiti che colpiscono il cane, possono essere classificati in due categorie: esterni e interni. La prima categoria racchiude zecche, pulci, pappataci, acari e zanzare; mentre la seconda comprende vermi intestinali, coccidi, giardiasi ,eccetera.
LEISHMANIOSI
Un validissimo aiuto per conoscere questa malattia è il sito: www.leishmania.org
Prima di tutto, è bene chiarire cinque concetti basilari:
- Leishmania e Filaria sono differenti tra loro.
- La prevenzione Filaria (le pastiglie mensili o il cosiddetto vaccino) non copre la Leishmaniosi.
- Il Front Line è un’ottimo antiparassitario per zecche pulci e pidocchi, ma non mette al riparo dalle punture dei flebotomi responsabili della trasmissione della Leishmaniosi.
- l’unico metodo per prevenire la leishmaniosi è proteggere il cane dalle punture dei flebotomi con uno o una combinazione tra questi antiparassitari da marzo/aprile a ottobre/novembre:Advantix spot on ogni 2 settimane oppure Scalibor collare da cambiare ogni 4 mesi + giornalmente o settimanalmente spray antiparassitari appositi per flebotomi (es. Fly-Block Fly-Off Spray per zanzare ecc); tenere il cane in casa dall’imbrunire all’alba.
- Se si ha un dubbio, se l’animale mostra sintomi improvvisi e “strani” occorre fare un esame per la leishmania .
Oramai è una malattia molto diffusa e nella maggior parte delle ipotesi, mortale (con sintomatologia differente da caso a caso, quindi difficile da diagnosticare senza esami specifici). Si sta velocemente diffondendo in tutta Italia (prima solo in zone costiere). Non esiste una cura che stabilisca una guarigione definitiva. Al momento l’unico mezzo contro di essa è la prevenzione, evitando di far uscire il cane nelle ore serali, proteggendolo con spray appositamente formulati per tenere lontani i flebotomi (pappataci come le zanzare, ma molto più piccoli) e dotando l’animale di collare Scalibor.
Sarebbe utile verso novembre effettuare l’esame specifico per ricercare le leishmanie: forse perchè per molti anni è stata relegata a “malattia di mare”, sono pochi i veterinari “montani” a fare i test per la leishmaniosi o a consigliare una prevenzione mirata o peggio ancora a riconoscere la malattia durante la visita.
Ormai è entrata nel comune pensiero di tutti i proprietari di cani la prevenzione filaria (che oltretutto è curabile a differenza della leishmania).
La disinformazione è il pericolo maggiore: tutt’oggi resta una malattia che prevede cure lunghe e costose ma non è guaribile.
La leishmania è una zoonosi (trasmissibile all’uomo), sebbene nell’uomo sia guaribile e con sintomatologia molto più lieve (febbre, tosse e problemi gastroenterici). Quando si dice “trasmissibile” non si intende infettiva. Per trasmettersi da un soggetto malato ad uno sano, proprio come la filaria, dev’esserci l’insetto vettore (flebotomo) che punge prima uno e poi l’altro, perchè all’interno del vettore il protozoo subisce la trasformazione necessaria per divenire infettante, e non è detto che il soggetto sano venga colpito (dipende dalla risposta soggettiva), anche se è in effetti molto probabile. Se tutti i cani sono i costantemente sottoposti a trattamenti, utilizzando prodotti appositamente formulati per tenere lontano questi piccoli insetti dannosi, la possibilità di trasmissione è ridotta.
In breve, quello che accade nel cane che viene in contatto con un flebotomo portatore è: le leishmanie, protozoi molto “evoluti”, vengono immesse nell’organismo e qui vengono subito attaccate dalle cellule macrofaghe, che riconoscendo l’agente patogeno, corrono a combatterlo ingerendolo. Di solito questo meccanismo funziona, ma nel caso della leishmania, questi protozoi risultano “indigesti” e queste cellule che dovrebbero difendere l’organismo, diventano “incubatrici”, mascherandone la presenza al resto delle difese immunitarie e permettendone una prolificazione massiccia nel loro interno. Ciò determina lo “scoppio” di queste cellule: le leishmanie sono libere così di essere ingerite nuovamente da altre cellule macrofaghe che fungeranno da incubatrici a loro volta e così via in cicli continui. Inoltre le leishmanie sono in grado di “confondere” sia i linfociti che stimolano la produzione di anticorpi (T helper1) sia i linfociti che producono cellule killer deputate ad eliminare le cellule macrofaghe “contenitori” di leishmania (T helper2).
Stimolando i primi ed inibendo i secondi, il corpo del cane continua a produrre moltissimi anticorpi che si infestano, scoppiano, infestano ancora e confondono all’infinito il sistema immunitario che finisce per risultare fortemente compromesso.
Ed ecco spiegati i sintomi che scatena la malattia: affezioni della pelle (dermatiti o alopecia generalizzata e/o particolarmente intorno agli occhi, al naso, agli “angoli” del corpo, forfora a scaglie, pelle secca, ispessita), onicogrifosi (crescita esagerata delle unghie, forma particolare ad uncino),organi interni compromessi o con insufficienze (in particolare nefrosi [reni] e danni epatici [fegato]),linfonodi ingrossati, epistassi (sangue che fuoriesce dal naso), noduli sottocutanei, anoressia oappetito “capriccioso”, eccessivo dimagrimento, ulcere nelle mucose e/o diffuse in tutto il corpo,poliuria (aumento delle orinazioni) e polidipsia (aumento della sete, occhio quindi a false e frettolose diagnosi di metriti!), perdita della muscolatura, cheratiti, congiuntiviti, zoppie, cachessia (brutto aspetto generale o aspetto da cane vecchio) eccetera eccetera eccetera, tutto quello che può derivare da un’immunodeficienza.
Non tutti i cani affetti da leishmania presentano tutti i sintomi: alcuni pur venendo in contatto con la leishmania, non la contraggono (raro), alcuni sono asintomatici (la malattia ha un’incubazione che varia da 1 mese a 4 anni), altri presentano solo un sintomo, altri tutti o solo qualcuno di essi.
Il consiglio è sempre lo stesso: prevenzione e osservazione del cane.
Un cane affetto da leishmania può salvarsi e può condurre una vita normale, ma l’agguato della riacutizzazione è sempre presente, perchè le leishmanie non vengono mai totalmente debellate.ZECCHE e PULCI
Sono presenti molti prodotti per abbattere tali parassiti, ma non sono abbastanza quelli efficaci, perché zecche e pulci sviluppano negli anni, attraverso la selezione naturale, le difese contro gli antiparassitari. Per questo motivo il collare antipulci di dieci anni fa, ora è completamente inutile e per questo le case produttrici d’antiparassitari esterni, sono continuamente in evoluzione.
Fino a qualche tempo fa il Front Line, sia in versione spot-on sia in versione spray, era infallibile e poteva essere applicato persino ogni tre mesi, mentre ora è necessario applicarlo almeno una volta al mese, preferendo la varietà Combo.
Inoltre, in questi ultimi anni, ha riscosso un particolare successo il collare antiparassitario SCALIBOR(associato al Front Line Combo), che è agisce su zecche, pulci e flebotomi responsabili di una gravissima malattia: la Leishmaniosi. Lo Scalibor è disponibile in due misure (taglia piccola e grande) e basta applicarlo al collo dell’animale. E’ molto efficace, la durata è di 4/6 mesi (durata minore per le zecche).
Le pulci e le zecche all’esterno colpiscono esclusivamente dalla primavera all’autunno, con maggiore incidenza d’estate. Purtroppo in casa, con il riscaldamento, riescono a sopravvivere anche in inverno.
Le pulci portano la tenia, verme uncinato che s’installa nell’intestino e che si nutre di buona parte di quello che dovrebbe assimilare il cane. Inoltre, provocano spesso una dermatite da allergia,causa di ferite ed escoriazioni.
Le zecche invece sono portatrici di varie malattie, alle volte molto gravi, per esempio l’Ehrlichiosi e la Piroplasmosi.
Tali malattie possono esser trasmesse con un morso. E’ consigliabile, perciò, antiparassitario che abbia anche la funzione di repellente.
ACARI
Gli acari sono microscopici aracnidi, sempre presenti sul pelo degli animali ( così come sulle coperte, sui materassi e ovunque possa posarsi la polvere). Alcuni tipi, una volta a contatto con un cane, sono causa di problemi più o meno seri.
Per esempio nell’orecchio possono portare a forme parassitarie d’otiti, curabili con prodotti appositi . Un prodotto francese è portentoso in questi casi. L’otite da acaro dà alle orecchie un odore sgradevole, molto pungente e facilmente riconoscibile, oltre che una secrezione tipicamente scura. Sarà in ogni caso cura del vostro veterinario consigliarvi in merito.
Un altro problema causato da acari di tipo Demodex è la rogna demodettica, meglio detta “rogna rossa”. Al contrario di quanto fa pensare il termine rogna, la demodettica (diversamente della sarcoptica) non è assolutamente trasmissibile all’uomo o ad altri animali. Quando il cane ha cali immunitari per situazioni di stress emotivo, psicologico o fisico, oppure se n’è predisposto, può essere più debole agli attacchi degli acari (che qualsiasi cane ha sul corpo), quindi inizia a perdere il pelo, spesso vicino alle parti più umide del corpo (occhi, naso, labbra e fra le dita), caratteristica specifica di questo tipo di dermatite è l’assenza di prurito (ovviamente finché non si istaura una piodermite secondaria).
Se il cane presenta la demodettica è d’obbligo intervenire subito con bagni medicati appositi (spugnature) e medicinali per via interna se il caso necessita. Non comporta particolari problemi se curata. Può tendere a ripresentarsi se il cane ha frequenti cali immunitari (es. gravidanza, interventi, malattie debilitanti). Solitamente compare nel primo anno di vita. La malattia è diagnosticata dal veterinario tramite raschiato della parte lesa.
FILARIA
Le zanzare invece possono essere veicoli di microfilarie, ovvero di larve e uova della filaria, un verme che colpisce il cuore, installandosi in esso e riempiendolo totalmente fino alla morte del cane. La filaria è ormai diffusa ed e’ quindi indispensabile attuare una prevenzione attraverso le pastiglie che vanno somministrate nei mesi in cui le zanzare sono vive, cioè indicativamente da marzo a novembre (ovvio che se durante un febbraio anomalo la temperatura arriva ad essere troppo calda, bisogna considerarlo come mese “estivo”). Prima di somministrare le pastiglie preventive al cane, è tassativo eseguire l’esame del sangue per accertarsi che non siano già presenti le filarie adulte, che in questo caso se combattute con le pastiglie possono creare grossi danni, perché verrebbero uccise, ma non smaltite.
Se il cane è nato d’inverno, non è necessario effettuare l’esame, in quanto è da escludere che ne sia stato infestato (le zanzare d’inverno non ci sono). Ovviamente, è importante che sia attuata la profilassi per tempo (marzo appunto).
Esistono vari prodotti per la prevenzione della filaria. Tutti questi medicinali vanno somministrati ogni trenta giorni. Il prodotto è retroattivo di trenta giorni (non di “un mese” da calendario), uccide le larve iniettate fino a 30 giorni prima. Quindi se l’andamento delle stagioni e delle temperature è anomalo, si può iniziare il trattamento, entro un mese dalla comparsa delle prime zanzare e terminarlo alla loro scomparsa.
PARASSITI INTERNI
Ne esistono diversi tipi: piatti, tondi, uncinati, protozoi che si installano alle pareti dell’intestino e dello stomaco.
Gli ascaridi sono facilmente riconoscibili, nelle feci è possibile trovare dei fili simili ad uno spaghetto, vivi o immobili.
La tenia lascia intorno all’ano o nelle feci il classico “chicco di riso”, che non è altro che parte della tenia stessa che viene espulsa (proglottidi), ma di solito è il parassita più difficile da notare perchè le proglottidi, a differenza degli ascaridi, non vengono espulse spesso e possono passare inosservate.
Tutti i parassiti interni, possono essere visti al microscopio da un esame delle feci (difficilmente la tenia e con un particolare metodo coccidi, ciò significa che se dall’esame di routine non risultano, non è da ecludere che non siano presenti). Quasi tutti i cuccioli ne sono infestati, perché ne è veicolo il latte materno e la gravidanza stessa e dopo le sverminazioni di routine, c’è sempre la possibilità che il cucciolo li riprenda nello stesso o in un altro ambiente.
Il veterinario saprà, dopo un esame delle feci, consigliare un prodotto ad ampio spettro o un prodotto specifico.
N.B. Alcuni prodotti per la prevenzione della filaria, costituiscono una blanda prevenzione anche contro i parassiti interni.